Musei Vaticani, sezione egizia ed etrusca

Museo Gregoriano Egizio

In questo museo sono conservati i monumenti e i reperti dell'antico Egitto in parte provenienti da Villa Adriana ( Tivoli) e da Roma, dove erano stati trasportati per lo più in età imperiale, in parte da collezioni private, ovvero acquisiti da collezionisti ottocenteschi. L'attenzione particolare che i Papi avevano per l'Egitto era imputabile al ruolo significativo che aveva questo Paese secondo le Sacre Scritture nella Storia della Salvezza. Il Museo si articola in nove sale che descriveremo brevemente.

Sala I - Iscrizioni geroglifiche su stele e statue (2600 a.C.-600 d.C.)

Questa Sala è dedicata a stele e statue con iscrizioni geroglifiche che sono esibite in ordine cronologico. Evidenziamo in modo particolare uno scarabeo storico di Amenonfi III e un cartiglio di Akhenaton che illustrano l'età amariniana.

Sala II. Costumi funerari nell'antico Egitto (2600 a.C.-200 d.C.)

La Sala esibisce una lunga iscrizione dipinta in geroglifici che dice testualmente "La Sua Maestà, il Pontefice supremo, il munifico Gregorio, sovrano e padre dell'umanità cristiana di tutti i paesi, per fare risplendere della Sua munificenza la città di Roma ha preso le figure grandi e belle dall'Egitto antico e ha fatto questo luogo; nell'anno 1839, nel mese dell'inondazione, nel giorno VI del Dio Salvatore del mondo, il giorno dell'incoronazione del sovrano, l'anno IX (del suo regno)". Il percorso di questa sala si compone di sei piccole vetrine che girano attorno ad una maggiore centrale.

Sala III. Ricostruzione del Serapeo di Villa Adriana (ca. 131 d.C.)

Uno delle più splendide strutture architettoniche che sono incluse nella grande villa edificata a Tivoli dall'Imperatore Adriano è senz'altro il cosiddetto Canopo, dal nome del ramo del Nilo che porta da Alessandria alla città omonima. Qui l'imperatore volle erigere il Santuario di Serapide, un suggestivo complesso architettonico formato da una vasca rettangolare inquadrata all'interno di un'esedra, seguita da una galleria con piscina stretta e lunga. Tutto il complesso del Pecile e del Canopo era un rifacimento architettonico della realtà geografica del Mediterraneo e della Valle del Fiume Nilo.

Sala IV. L'Egitto e Roma (I-II secolo d.C.)

Qui sono presenti diverse statue tra cui segnaliamo quella di Thot cinocefalo, cosiddetto Cacco, e quella del dio Anubis del I - II secolo d. C.

Sala V. Capolavori della statuaria faraonica (2000 a.C.-100 d.C.)

Anche la Sala V esibisce numerose statue, tra cui di maggiore interesse sono la Statua colossale della regina Tuya, da Tebe, Ramesseum, regno di Ramses II, 1279-1213 a.C e quelle colossali di Tolomeo Filadelfo e di Arsinoe II, da Heliopoli, periodo greco-romano 285-246 a.C.

Sala VI. Bronzi votivi del I millennio a.C.

Questa piccola sala custodisce figurine votive e oggetti culturali di bronzo che illustrano le credenze della religiosità popolare egiziana.

Sala VII. Figurine di bronzo e d'argilla dall'Egitto ellenistico e romano

Questa sala comprende non solo un ampio repertorio di bronzetti e figurine d'argilla ellenistici e romani, ma anche alcune ceramiche invetriate islamiche originarie dell'Egitto appartenute alla Collezione Grassi, donata al Museo Gregoriano Egizio nel 1952.

Sala VIII. Tavolette cuneiformi e sigilli dalla Mesopotamia; vasi e bronzi dalla Siria-Palestina (III-I mill. a.C.); Rilievi palmireni (I-III sec. d.C.)

Qui troverete resti archeologici provenienti dalla Mesopotamia e dalla Siria - Palestina pre - classica, il territorio sulla sponda orientale del Mediterraneo dove sbocciarono le prime società urbane semitiche e dove hanno avuto origine le tre grandi religioni monoteistiche moderne, Ebraismo, Cristianesimo e Islàm. Una delle sezioni più interessanti è quella delle "antichità dalla Terra Santa", che illustra i risultati ottenuti dalle grandi istituzioni archeologiche cattoliche.

Sala IX. Rilievi e iscrizioni dei palazzi Assiri (883-612 a.C.)

Questa Sala è dedicata ai rilievi originari dell'Assiria che celebravano le imprese dei sovrani che ampliarono i confini del primo grande impero della storia dalla Persia al Mediterraneo, dall'Anatolia all'Egitto.

Museo Gregoriano Etrusco

Questo Museo fondato da Papa Gregorio XVI nel 1837 custodisce prevalentemente gli oggetti che a partire dal 1828 furono ritrovati nel corso degli scavi delle antiche città dell'Etruria merdionale, attualmente Lazio settentrionale, allora incluse nello Stato Pontificio. La millenaria storia della civiltà etrusca è ripercorsa in questo museo da bronzi, ceramiche, ori ed argenti che testimoniano una grande ricchezza dell'artigianato. Annessa al Museo etrusco vi è una sezione dedicata alle antichità romane, originarie di Roma stessa e del Lazio, che comprende vetri, bronzi, terrecotte architettoniche e ceramica di uso comune. Il Museo si suddivide in 22 sale che descriveremo brevemente.

Sala I. Protostoria

Questa sala custodisce i materiali della prima età del ferro etrusco - laziale e i reperti orientalizzanti e arcaici di VII e VI sec. a. C.

Sala II. Tomba Regolini Galassi

Questa esposizione è accolta in un grande ambiente affrescato da Federico Barocci e Taddeo Zuccari nel 1563 con immagine della vita di Mosè ed Aronne. La sezione racchiude il nucleo principale della raccolta gregoriana con materiale che proviene da non meno di nove tombe e in particolare dalla Tomba Giulimondi.

Sala III. Bronzi

Questa sala è affrescata con scene del Vecchio Testamento eseguite da Santi di Tito e Niccolò Circignani delle Pomarance nel 1564.

Sala IV. Pietre (epigrafi e scultura)

Qui ci sono numerosi monumenti come urne, sarcofagi, rilievi e iscrizioni di diversa provenienza ed età, accomunati soltanto dal materiali di cui sono costituiti ovvero la pietra.

Sale V e VI. Terrecotte architettoniche e votive

L'ampio e suggestivo spazio dedicato alla sala VI esibisce molte terrecotte architettoniche di diversa provenienza. L'esposizione presente in entrambe le sale non ha voluto tanto evidenziare la qualità artistica dell'offerta votiva, quanto la grande varietà e quantità di doni che venivano portati al tempio ogni giorno. Si donava di tutto, dalla riproduzioni di parti del corpo umano, a quelle di alimenti o di animali sacrificati.

Sale VII e VIII. Oreficerie etrusche e romane

Queste piccole sale racchiudono gli oggetti di ornamento personale in oro realizzati con grande capacità tecnica e creativa dagli orafi etruschi nel corso dei dieci secoli di vita della loro civiltà.

Sala IX. Raccolta Guglielmi

Questo ambiente è completamente dedicato alla collezione dei marchesi Guglielmi di Vulci, che ha avuto origine in seguito agli scavi effettuati nelle tenute di Sant'Agostino e di Camposcala nel territorio dell'antica città etrusca di Vulci. La collezione Guglielmi comprende circa 800 oggetti tra ceramiche greche ed etrusche e bronzi.

Sale X e XI. Urne cinerarie di età ellenistica

Dal IV secolo a. C. e per tutta l'età ellenistica sono pervenuti numerosi documenti che attestano nell'Etruria settentrionale interna il rito dell'incinerazione, con la conseguente usanza funeraria di mettere le ceneri dei defunti in urne scolpite in pietra o modellate in terracotta. In queste sale sono presenti le più importanti produzioni di urne etrusche.

Sala XII. Collezione Bonifacio Falcioni

Questa piccola sala espone la parte principale della collezione archeologica raccolta, nella seconda metà del XIX secolo, da Bonifacio Falcioni di Viterbo e acquisita per i Musei Vaticani da Leone XIII nel maggio del 1898.

Sala XIII. Sarcofagi fittili da Tuscania

In questa sala sono esibiti coperchi di sarcofagi in terracotta di età ellenistica originari della Tuscania.

Sala XIV. Antiquarium Romanum, bronzi e argenti

L'Antiquarium Romanum è il frutto di una selezione più attenta e scrupolosa dei diversi reperti di epoca romana e di varia provenienza che precedentemente erano aggregati a quelli etruschi ed italici del Museo Gregoriano Etrusco.

Sala XV. Antiquarium Romanum, terrecotte, vetri, avori

Qui viene esibita un'accurata scelta di terrecotte architettoniche provenienti da Roma e dal Lazio, databili dal I secolo a. C. al I secolo d. C.

Sala XVI. Antiquarium Romanum, Ager Vaticanus

In questa sala sono riunite Antichità romane e una vi è una sezione dedicata alle scoperte realizzate nell'Area del Vaticano.

Sale XVII e XVIII. Collezione dei Vasi, ceramica corinzia, laconica, attica a figure nere

Con questa sale comincia la Collezione dei Vasi, dove sono compresi principalmente i vasi dipinti ritrovati, nel corso degli scavi ottocenteschi, nelle necropoli etrusche. Sono molti i capolavori, firmati o attribuiti, appartenenti ai grandi nomi della pittura vascolare greca presenti nella Collezione dei Vasi dei Musei Vaticani.

Sala XIX. Collezione dei Vasi, ceramica attica a figure nere e a figure rosse

Nella sala sono riuniti vasi attici a figure nere e a figure rosse, oltre a particolari esemplari biligui, ovvero con le due tecniche adottate contemporaneamente.

Sala XX. Collezione Astarita, ceramica greca ed etrusca

Questa sala espositiva è completamente dedicata alla Collezione Astarita, preziosa raccolta di ceramica greca donata a papa Paolo VI nel 1967.

Sala XXI. Collezione dei Vasi, ceramica attica a figure rosse

Detta anche Meridiana, questa sala prende il nome dagli strumenti astronomici, tra cui una meridiana appunto, che costituivano la specola del cardinale.

Sala XXII. Collezione dei Vasi, ceramica italiota ed etrusca a figure rosse

Alla collezione di vasi italioti è riservato l'emozionante percorso semianulare dell'Emiciclo Superiore. Con la definizione di ceramica italiota viene generalmente identificata quella vasta e complessa produzione di vasi dipinti nella tecnica a figure rosse che si sviluppa nelle colonie greche dell'Italia meridionale e della Sicilia tra il terzo venticinquennio del V e il IV sec. a.C.